Riflessione sulla proposta di abbassamento dell’età pensionabile

Magritte

Leggo dell’idea lanciata dal Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati.
Quella di rivedere, abbassandola, l’età pensionabile è una di quelle proposte capaci, in astratto, di mettere d’accordo tutti o quasi tutti.
Peccato che l’On. Damiano, giustamente attento a quanto succede in Germania, trascuri di fare i conti con la realtà del nostro Paese e manchi, perciò, di individuare le controindicazioni che la sua proposta, ammesso che fosse praticabile, avrebbe sui lavoratori italiani.
In una realtà che registra una percentuale drammatica di giovani disoccupati e che si caratterizza per un mercato del lavoro che non include, che lascia ai margini, che conosce una varietà infinita di modelli contrattuali creati per incentivare la flessibilità e la precarietà e per legittimare rapporti altri rispetto alla tipologia tradizionale – tempo indeterminato ed ad orario pieno – l’allungamento dell’età pensionabile finisce, paradossalmente, per diventare una…conquista!
In un contesto come quello richiamato, il tema posto dall’On. Damiano non è, purtroppo, all’ordine del giorno.
È auspicabile che il Presidente della Commissione Lavoro indirizzi i propri sforzi – e la propria indubbia competenza – su un ben diverso tema: come creare nuove occasioni di lavoro e come fare in modo che i nostri giovani non debbano attendere il 40° anno di età per essere ammessi, magari con un part-time a tempo determinato, nel … favoloso mondo del lavoro.

Ernesto Mazzei

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